Giovannino Apicella viene licenziato perché, in un'epoca di retorici sforzi demografici, è l'unico celibe del suo ufficio. Ridotto così all'indigenza, viene invitato dal nipote Carlino ad alloggiare presso di lui, che abita con la madre, sorella di Giovannino, anche se costei non apprezza la presenza del nuovo arrivato. In realtà il nipote ha invitato il timido ed impacciato zio perché mira ad impadronirsi della sua liquidazione per spenderla nella bella vita notturna a cui lui, studente di lungo corso, è dedito.